giovedì 5 aprile 2018

NOHAYBANDA!, NoHayBanda! (2017)


Attendevo da tempo il ritorno dei NoHayBanda! dopo l’ottimo ultimo album del 2012 e le prime perplessità, scaturite in me dall’assenza di Marcello Allulli al sax, sono subito evaporate al primo ascolto. Fabio Recchia (chitarra, basso e synth) e Lele Tomasi (batteria e trigger) anche in duo non pongono limiti alla loro verve sperimentale, sempre accompagnata dalla capacità di essere incredibilmente concreti, un crossover di intuizioni in cui la componente jazz viene meno a favore di matasse elettroniche, sfuriate math e dilatazioni post. L’afflato core è il collante di certe sfrontate scelte, in bilico tra ardite costruzioni e puro impatto, il tutto sospinto dalla ferrea dote di risultare curiosi e trasversali. La ferocia di alcuni passaggi ricorda gli Zu di Carboniferous, mentre l’inquietudine greve di altri genera un diabolico elettrodark potente e pulsante, puntellati da un songwriting multiforme e che cerca di evadere da punti di riferimento stabili. La resa live data dalla registrazione dal vivo in studio amplifica certi concetti e rende il suono ancora più saturo e devastante, una vera chicca per chi ama perdersi in certi meandri strumentali accostabili non solo ai già citati Zu ma anche a piccole perle dell’italico underground come Malclango, Caterina Palazzi Sudoku Killer o LVTVM. (Luigi Cattaneo)
 
Di seguito il link per ascoltare e acquistare il disco

Nessun commento:

Posta un commento