martedì 6 marzo 2018

MAGNOLIA, Con fuoco (2017)


Dopo un’assenza di ben cinque anni (La zona d’ombra è del 2012) tornano i romani Magnolia (Chiara Gironi alla voce, Donatella Valeri al pianoforte e alle tastiere, Bruno Tifi alla chitarra, Simone Papale al basso, Claudio Carpenelli alla batteria e Alessandro Di Cori alla chitarra, al basso e ai synth) con un album pieno di temi interessanti e attuali, una sorta di concept che vede protagonisti i due ragazzi dell’artwork impegnati a girare il mondo contemporaneo durante avvenimenti storici significativi. La title track iniziale è uno strumentale dai tratti hard che confluisce nella rabbia di Rivolta, in cui si emanano movimenti come Occupy Wall Street e la Primavera araba, un folk rock progressivo pieno di groove. La città della notte è ispirata ai tragici avvenimenti accaduti alla scuola Diaz di Genova nel 2001 e la band emana il dolore e lo sgomento di quella notte con un sound più fosco, dall’aurea ovviamente drammatica (con tanto di voci dei manifestanti presenti in quell’occasione). La Grecia, madre della cultura, è la protagonista di Gea, brano energico con tanto di narrazione di alcuni versi dell’Iliade. La successiva Syrma è tra le tracce più prog del disco, si stratifica attraverso l’uso di archi, riff serrati, sezioni classiche che si alternano con altre potenti e il racconto che narra dei desaparecidos e dei soprusi militari dei regimi. Ottima anche Stasi (temuta organizzazione governativa di sicurezza e spionaggio della Germania Est), divisa tra frangenti suggestivi e vigorosi ed ispirata dalle atmosfere di Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore dell’oscar per il miglior film straniero del 2006. La lunga Terre di mezzo nasce addirittura negli anni ’90, dedicata al davvero infinito conflitto tra Israele e Palestina, si sviluppa attraverso momenti delicati che si infrangono contro spinte heavy tra Queensryche e Riverside, momenti orchestrali che dialogano con raffinate architetture vintage, un vero godimento estetico per ogni fan del progressive italiano. Chiusura affidata alla suite Luna del viandante, divisa in tre parti mostra diverse sfaccettature del suono dei Magnolia, a partire dal bel lavoro della Valeri che si staglia su una partitura capace di passare dalla psichedelia progressiva alla ballata tenue in odore di cantautorato, un impressione che a dire il vero, probabilmente anche per le tematiche trattate, non mi ha quasi mai abbandonato per tutto il platter. Con fuoco conferma innanzitutto le doti espressive del gruppo e segna a mio modo di vedere un passo in avanti in termini compositivi, dovuti forse alla loro capacità di far fermentare idee e pensieri, cristallizzati in maniera decisamente buona in questo graditissimo come back. (Luigi Cattaneo)
 
Luna del viandante (Video)
 

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