martedì 26 settembre 2017

ACCORDO DEI CONTRARI, Violato Intatto (2017)


Violato intatto. Un sofisticato ossimoro filo conduttore di un percorso di contrasti, un solco inciso nella carne del quarto vibrante disco degli Accordo dei Contrari, rinnovati dal sax (alto e baritono) di Stefano Radaelli. Ancora presenti e più in forma che mai sono invece Marco Marzo Maracas (chitarra), Cristian Franchi (batteria) e Giovanni Parmeggiani (tastiere), che con questa prova hanno raggiunto un’intesa molto solida. Il sound degli Accordo è sempre più riconoscibile, pur mantenendo un background storicamente variopinto, visionario e dinamico, capace di essere vibrante ma anche suggestivo. Gli elementi caratterizzanti Violato Intatto sono quelli che hanno accompagnato la storia dei bolognesi, con fraseggi memori della lezione italiana di Area e Perigeo e un doveroso rispetto per act leggendari come Van Der Graaf Generator e Gentle Giant. L’album è diviso in due parti, Violato e Intatto, con la prima che inizia forte con Folia saxifraga, che vede la partecipazione di Gabriele Di Giulio (Tell No Lies) al sax tenore, bravissimo nell’inserirsi con impeto nelle strutture sofisticate del quartetto. Hard prog e fusion si incontrano in Monodia e un peso rilevante è dettato sicuramente dalle mani sicure di Parmeggiani, che rifinisce tutto con grande eleganza. In Blue-S la musica del diavolo per eccellenza è solo un pretesto per l’ennesima straordinaria scorribanda elettrica, mentre Shamash cambia nuovamente pelle, con un mood space e psichedelico in cui risulta importante il violino di Alessandro Bonetti dei Deus Ex Machina. Idios cosmos è uno dei brani più canterburiani del disco, con marcate reminiscenze Soft Machine che tradiscono l’amore per quel preciso periodo storico. Chiude la prima parte E verde è l’ignoto su cui corri, una gradevole ballata cantata da Patrizia Urbani (Miss Patty Miss and The Magic Circle). La seconda si apre con Marienkirche, che ci avvolge in una spirale psichedelica allucinata che ci conduce a sua volta nel jazz rock progressivo di Di eccezione in variante, un brano di grande valore capace di legarsi a doppio filo al passato del genere tenendo uno sguardo sull’attualità, risultando fresca e briosa. Stesso splendido discorso per Usil, un dialogo soave tra musicisti brillanti e coesi, ed Eros vs Anteros, composizione sintesi del pensiero della band (per l’occasione rinforzata nuovamente da Di Giulio), protesa verso un saggio crossover tra jazz rock, fusion, Canterbury e progressive. Chiude Il violato intatto, suggello di una prova con un volume di idee impressionanti rese ottimamente da una band divenuta con il lavoro punto fermo dell’italica scena prog dell’ultimo decennio. (Luigi Cattaneo)
 
Folia saxifraga (Video)
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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