sabato 5 novembre 2016

KOTIOMKIN, Squartami tutta - Black Emanuelle goes to hell (2016)


Avevamo lasciato gli abruzzesi Kotiomkin alle prese con un eroe d’altri tempi (Maciste nell’inferno dei morti viventi del 2014) e li ritroviamo immersi in un viaggio in lande sperdute in compagnia della celebre Emanuelle. Squartami tutta – Black Emanuelle goes to hell racconta della setta del Dio Kito e del suo capo, l’albino O’Hara, e di come il commissario Frank Baiocchi (detto Prunella Ballor) decida di coinvolgere la famosa fotoreporter Emanuelle con l’intento di farla infiltrare tra gli adepti del culto, in quello che diventerà un viaggio allucinato tra rituali esoterici, orge e droghe che porteranno la disinibita giornalista sino alle porte dell’inferno. La dedica a Joe D’amato (nome d’arte di Aristide Massaccesi) chiarisce l’amore del trio (Enzo Zeder al basso, Davide Di Biagio alla chitarra e Gianni Narcisi alla batteria) per le soundtrack, qui proposta in chiave stoner e imbevuta di vintage, psichedelia e vanità progressive, lasciando a brevi narrazioni tratte dal film il compito di aprire o chiudere il pezzo, una scelta a tratti esaltante e che ha creato un filo conduttore senza l’uso di testi. Difatti gli otto strumentali presenti non hanno affatto bisogno di parti cantate per trasportare efficacemente negli scenari del film, sia nei momenti più tirati (Emanuelle: fotoreporter disinibita) che in quelli maggiormente narrativi (la malvagia El queso del diablo). L’amore per gli anni ’70 si palesa in ottimi pezzi come Orgia rituale o Prunella Ballor, che riportano in auge un certo cinema di genere, i cosiddetti b-movies riscoperti in anni recenti da tanti appassionati. Rispetto però ad ensemble come L’albero del veleno o gli Anima Morte, i Kotiomkin hanno un background che si fonda sullo stoner e sul doom, infarcito quindi di riff potenti e cadenzati, ritmiche solide e una certa predisposizione per pellicole cult e rare prodotte dal nostro paese. Da qui nasce un platter di spessore che risulta avvincente e interessante per tutta la sua durata e non fa altro che confermare la bontà del progetto dei tre marchigiani, lasciando una certa curiosità su che cosa potrebbero omaggiare nel prossimo disco. (Luigi Cattaneo)

Black Emanuelle goes to hell (Video)

Nessun commento:

Posta un commento