venerdì 31 luglio 2015

IL SEGNO DEL COMANDO, Il Volto Verde (2013)


Nati nel lontano 1995 e da sempre contraddistinti da uno sguardo verso il passato glorioso del progressive nostrano, torna Il Segno del Comando, monicker ripreso da un romanzo di Giuseppe D’Agata e successivamente sceneggiato Rai di successo. Goblin, Balletto di Bronzo e Jacula vengono citati anche in questo nuovo Il Volto Verde (ancora una volta pubblicato dalla lungimirante Black Widow), enfatico esempio di plumbeo dark prog settantiano di grande spessore e suggestione nato dalla voglia di omaggiare lo scritto di Gustav Meyrink. La band si presenta con una nuova line up capeggiata da Diego Banchero (basso, tastiere e theremin) dopo l’abbandono definitivo di Mercy con cui aveva formato la band negli anni ’90 e si presenta con Maethelyiah alla voce, Fernando Cherchi alla batteria, Roberto Lucanato alla chitarra e Davide Bruzzi alla chitarra e alle tastiere. Il Segno del Comando nasce a Genova nel 1995 come progetto da studio e realizza, nell’anno successivo, il primo LP omonimo che viene pubblicato da Black Widow Records. L’intenzione dei creatori del gruppo è quella di compiere un’opera di recupero delle sonorità e dei canoni estetici passati. Il disco, infatti, ruota attorno al famoso romanzo di Giuseppe D’Agata, dal quale lo stesso gruppo prende il nome e dal quale è tratto lo sceneggiato che ha fatto da apripista alla lunga serie di produzioni, a puntate, dedicate al mistero e prodotte della RAI (Radiotelevisione Italiana) negli anni settanta.

Musicalmente la band utilizza un approccio in stile jazz-rock-prog-dark-soundtrack che, per quanto molto personale, trae ispirazione dai grandi gruppi del passato (Goblin, Jacula, Il Balletto di Bronzo… solo per citarne alcuni).

Dopo la partecipazione ad alcune raccolte, viene realizzato il secondo full lenght “Der Golem” (BWR - 2001). Questo lavoro, a differenza del suo predecessore, è caratterizzato per lo più dal recupero di sonorità e stilemi di costruzione melodica tipici della tradizione Mitteleuropea che vengono riutilizzati e coniugati ad un approccio squisitamente sperimentale.

A livello lirico, il concept in questione, rivisita il romanzo esoterico “Der Golem” di Gustav Meyrink.

Essendo un progetto da studio che arruola da sempre musicisti coinvolti stabilmente in altri progetti, Il Segno del Comando, resta inattivo fino al 2010 (malgrado non manchino idee e materiale per concretizzare nuovi lavori) anno in cui, per volontà della BWR e di Diego Banchero, riprende la via dello studio con un ulteriore e importante cambiamento di line up (lo stesso Banchero si trova a gestirne da solo la leadership dopo la rinuncia di Mercy ormai deciso a continuare su altre strade artistiche). Il gruppo partecipa nello stesso anno ad un tribute album dedicato alla band Pierrot Lunaire e pubblicato dalla vicentina MP Records iniziando, subito dopo, i lavori di un nuovo LP.

Il concept dell’album trae ispirazione del romanzo “Il Volto Verde” di Gustav Meyrink opera che, come è noto, rappresenta uno dei punti cardine del testamento esoterico dello scrittore stesso.

Il Segno del Comando ha realizzato il primo video "Chidher il Verde" ed e' in procinto di iniziare una serie di date esclusive a partire dal 2015.
Dopo l’intro strumentale eseguito da Freddy Delirio dei Death SS alle tastiere, si parte subito forte con La Bottega delle Meraviglie, dark song perfetta per presentare la voce ipnotica di Maethelyiah, incantesimo che prosegue con Chidher il verde in cui c’è anche un bel lavoro di Giorgio Cesare Neri alla chitarra. Splendida Trenodia delle dolci parole, dove oltre a Neri troviamo l’organo di Maurizio Pustianaz ad accompagnare la sempre bravissima Sophya Baccini al canto, mentre Il Rituale fa da apripista per La congrega dello Zee Dyk, un buon pezzo cantato da David Krieg che forse avrebbe giovato di una minor prolissità. In Il Manoscritto ritroviamo Maethelyiah e il disco torna a decollare, merito anche della doppia chitarra solista formata dalla coppia Roberto Lucanato-Davide Bruzzi, ma un duo da urlo è presente anche nella strumentale L’evocazione di Eva, con Claudio Simonetti (organo, moog e mellotron) e Martin Grice (flauto e sax) dei Delirium a rubarsi la scena e gli applausi … Preme meno sull’acceleratore ma convince ugualmente Retrospettiva di un amore, così come risulta estremamente affascinante l’esoterismo di Usibepu. L’apocalisse è un altro ottimo strumentale di matrice gotica, con Gianni Leone sempre pronto a destreggiarsi tra le sue tastiere e l’organo e di buona caratura è anche il finale di Epilogo, degna conclusione per un come back tra i più interessanti degli ultimi anni (Luigi Cattaneo)

Chider il verde (Video)


 

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