martedì 18 novembre 2014

SPETTRI, Spettri (2012)


Una nuova uscita che profuma di vintage. Anzi, arriva proprio da quel periodo storico del progressive italiano che tanto affascina gli appassionati e tanto viene criticato dai detrattori. Difatti il lavoro in questione è stato registrato in un'unica sessione venerdì 13 ottobre 1972 e solo ora viene ristampato e pubblicato dalla Black Widow. Con pregi e difetti che ne derivano. La band fiorentina nasce già nel 1964 e ad inizio anni ‘70 comincia a proporre live quella che sarebbe diventata la suite che possiamo ascoltare in questo disco che non ebbe modo di essere pubblicato 40 anni fa. Vengono qui rispettati tutti i clichè del genere hard prog, quindi l’amore per band storiche come Deep Purple e Led Zeppelin, oltre a quello per il nascente movimento italico. Guidati dai fratelli Ponticiello (Ugo, Raffaele e Vincenzo), gli Spettri incisero una suite divisa in quattro parti ed anticipata da un introduzione volta a spiegare il senso del testo (la critica ad una società senza reali valori). Ma oltre all’indubbio fascino di un’opera inedita c’è realmente di più? Non troppo, anche se sicuramente la band e il prodotto in sé mostrano degli spunti interessanti. Forse però prevale il valore storico e archivistico della scoperta anziché quello musicale comunque apprezzabile. Perché, è bene dirlo, le composizioni risultano discrete ma non hanno la forza per emergere totalmente neanche se con il cuore e la mente si fa un salto temporale all’indietro. C’è dunque in questo esordio quanto ci si poteva aspettare da una delle tante band di quell’era, il canto potente ma non troppo armonioso di Ugo, l’organo hammond in bella evidenza suonato con feeling e riff di chitarra dichiaratamente hard. Insomma un incrocio tra i Black Sabbath e gli Iron Butterfly, senza tralasciare gli italiani Rovescio della Medaglia, in quello che è ideale incontro tra heavy e progressive rock. Palese quindi che gli Spettri non aggiungano nulla a quanto già emerso dal panorama nostrano anche se il background e la potenza dei fiorentini se fossero state ben incanalate avrebbero potuto portare ad un risultato più alto. Difatti non bisogna dimenticare i mezzi di incisione e l’esiguo tempo a disposizione nel registrare l’album. Sarebbe bello e giusto dare ai cinque una nuova opportunità per mostrare il loro valore, che sono sicuro può emergere ora con maggiore nitidezza e consapevolezza. (Luigi Cattaneo)

Incubo (Video)



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