giovedì 6 novembre 2014

MIRTHKON, Snack(s) (2013)


Tornano i californiani MiRthkon con un nuovo e ottimo lavoro, Snacks, pubblicato per AltRock e conferma di quanto avevamo già avuto modo di constatare con il precedente Vehicle (2009). Come spesso accade per dischi di questo tipo, la cura nell’ascolto diventa essenziale per comprendere il messaggio o almeno per provare a decifrare le tortuose vie che formano il percorso proposto. Che qui è formato da un melting pot di suoni e situazioni anche in contrasto tra loro, con parti al limite dell’hard che si scontrano e si attraggono con altre tipicamente jazzate o R.I.O. La frenesia si coniuga con frangenti ragionati e brevi linee melodiche che coinvolgono con il passare degli ascolti, pur se la complessità di fondo rimane sempre molto alta. Il solido interplay chitarristico dalla coppia Wally Scharold-Travis Andrews (il primo è anche la voce e l’anima della band) è ampiamente sostenuto dalle ritmiche forsennate di Matt Lebofsky al basso e Matthew Guggemas alla batteria, ma il tutto è ammorbidito e reso ancor più fluente dai fiati di Jamison Smeltz e Carolyn Walter (flauto, sax e clarinetto). L’ironia e la follia controllata rimandano allo Zappa pensiero più verace ma le influenze che si colgono sono molteplici. L’iniziale Qxp-13 Space Modulator chiarisce subito che la forza dirompente è l’arma principale dell’esplosivo sestetto, così come la schizofrenia presente in Eat a Bag of Dix indirizza l’ascolto verso lidi di non facile lettura. Splendidi gli intrecci jazz rock di Hapax Legomena, i rimandi classici stravolti di Nocturne, Op.33 e l’attitudine più marcatamente progressive di una mastodontica The Cascades. Funambolismi ritmici segnano Snack(s)-The Song!, mentre Osedax si pone vicina ai canoni del Rock In Opposition e Miramidae conferma la voglia di ricerca e libertà insita in questi stralunati americani. Variety Pack ha un mood più rilassato e canterburiano e ha il compito di fungere da apripista per il finale tributo ai Black Sabbath di Fairies Wear Boots! Snack(s) è un album che ha le carte in regola per suscitare parecchio interesse negli appassionati di jazz rock e R.I.O. e in tutti quelli che hanno una discreta apertura mentale verso generi contaminati ed essenzialmente crossover. (Luigi Cattaneo)

The Cascades (Live)

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