sabato 10 dicembre 2016

PROMENADE, Noi al dir di noi (2016)


Ecco arrivare anche il primo album dei liguri Promenade, un promettente quartetto in giro da qualche anno che riesce ora ad esordire grazie alla lungimirante AltrOck con Noi al dir di noi, un disco equilibrato, molto curato nelle sue parti e sapientemente suonato da ragazzi giovani ma di grandi capacità. Le finezze esecutive dettate dall’utilizzo influente di un quartetto d’archi, un flauto e un fagotto hanno inciso sull’aumentare ancora di più la sensazione di trovarsi dinnanzi ad un lavoro elegante e raffinato. Il prog sinfonico settantiano si sposa perfettamente con passaggi in odore di fusion e ciò si evince già con l’iniziale Athletics, 10 minuti strumentali che rimarranno un unicum all’interno del platter, che prevede il cantato di Matteo Barisone (impegnato anche alle tastiere) in tutti gli altri pezzi. Si prosegue con Il secondo passo, ottimo episodio ad alto tasso tecnico e L’albero magico, due brani ispirati e di grande classe dove sfumano contorni jazz su cui si inerpicano Gianluca Barisone alla chitarra, Stefano Scarella al basso e al sax e Simone Scala alla batteria. Un po’ di Premiata Forneria Marconi e un pizzico di Gentle Giant sono la colonna portante della fantasiosa Roccocò, mentre l’anima jazz prevale in Kernel e sa essere molto convincente. In direzione fusion si muove invece la complessa Pantera, prima del pirotecnico e lungo finale di Crisantemo, otto minuti sinfonici come migliore tradizione vuole. Noi al dir di noi è un disco sfaccettato, molto solido e suggestivo nell’unire il prog italiano con la fusion e i suoni di Canterbury, pregno di strutture strumentali ricche che non hanno però intaccato la cura per la composizione e che fa dei Promenade uno dei gruppi italiani più interessanti dell’etichetta milanese. (Luigi Cattaneo)

Athletics (Video)

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