lunedì 5 settembre 2016

ZHONGYU, Zhongyu (2016)


Dove poteva trovare casa un progetto come questo degli Zhongyu se non su Moonjune Records? D’altronde quando si parla di sperimentazione abbinata al prog, l’etichetta di Leonardo Pavkovic è una garanzia. Nel caso degli Zhongyu il jazz rock e la fusion si tingono di umori orientali, andando a creare un sound affascinante e dai tratti misteriosi. Il factotum dell’ensemble è Jon Davis (Chapman Stick, guzheng e tastiere), accompagnato da Dennis Rea (chitarra), Alicia DeJoie (violino) e James DeJoie (sax, flauto e clarinetto), tre membri dei fenomenali Moraine (di cui abbiamo parlato da queste pagine in passato), oltre che da Randy Doak (batteria) e Daniel Barry (tromba). La parte elettrica incontra elementi della tradizione cinese, in un connubio non sempre perfetto ma sicuramente pieno di idee e che mostra una band che fa della trasversalità un punto fermo. E cos’ si dipanano pezzi estrosi come Sleepwalking the dog e Wanderland Wonderlust, in cui i fiati duettano con le scariche di Rea, oppure Mbbl o la conclusiva All food comes from China, pezzi in cui emerge il forte lavoro d’insieme del gruppo e lo studio della musica cinese svolto da Davis. Meritevoli di menzione anche pezzi come Torture chamber of commerce, forse quello più veemente tra i presenti, la lunga e suggestiva Hydraulic fracas e Tunnel at the end of the light, due episodi tra i più progressivi dell’album. Disco difficile, a tratti anche ostico ma decisamente affine per chi ama le proposte avant della label newyorkese. (Luigi Cattaneo)

Wanderland Wonderlust (Live)

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