mercoledì 13 luglio 2016

PANZERPAPPA, Pestrottedans (2016)


Ritorno firmato Altrock per i norvegesi Panzerpappa, quintetto che unisce istanze avant con lo spirito prog che animava gli anni ’70 e che riesce nell’intento di rendere comunicativo il R.I.O., genere ostico per definizione. Già il precedente Astromalist aveva suscitato l’interesse degli appassionati, soprattutto quelli legati al progressive strumentale ricco di intrecci, soluzioni articolate e belle melodie e il nuovo Pestrottedans ricalca la scia luminosa lasciata qualche anno fa. I Panzerpappa, a differenza della maggior parte dei gruppi R.I.O., hanno un approccio e una tendenza ad essere più lievi e pur mettendo sul piatto brani lunghi e ampiamente strutturati, riescono a creare atmosfere calde e avvolgenti. C’è il prog trasversale dei King Crimson, il Canterbury sound degli Hatfield and the North, la particolarità tipica di ensemble come Univers Zero e Samla Mammas Manna, il tutto tenuto insieme dalla personalità di Steinar Borve (sax e tastiere), Trond Gjellum (batteria e synth), Anders Krabberod (basso), Jarle Storlokken (chitarra) e Hans-Petter Alfredsen (tastiere). Buona l’iniziale vena prog di Spadom, un piccolo omaggio alla scuola inglese in cui si percepisce già come il gruppo sia in ottima forma. Impressione confermata nella particolare vena della lunga title track, nella seguente Barkus I Vinterland (con tanto di fisarmonica suonata da Elaine DeFalco) e nella convulsa elettricità di Fundal, brano pieno di cambi di tempo che mettono in luce le capacità tecniche dei musicisti. Tredje Malist ha al suo interno molteplici fattori, una verve compositiva che unisce l’elettronica con l’anima simil fusion dei norvegesi, mentre Landsbyladder 3 risulta complessa e stratificata, forse il momento maggiormente arduo ma molto affascinante. Chiude Goda’ Gomorrah, apprezzabile nel suo tocco dark prog e ricco di sfaccettature inquiete. Pestrottedans è un bel come back per i Panzerpappa, una band poco conosciuta in Italia ma che ha tutte le carte in regola per incuriosire gli amanti del progressive meno convenzionale. (Luigi Cattaneo)

Album Teaser

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