venerdì 3 aprile 2015

NOT A GOOD SIGN, From a distance (2015)


Avevo già avuto modo di parlare dell’esordio dei Not a Good Sign nel 2013, un album davvero molto interessante e fresco (recuperatelo!), un ponte tra il progressive dei ’70 e un’attitudine moderna di grande impatto e dinamismo. Questo secondo lavoro, From a distance, appena uscito per AltrOck, conferma le impressioni nate dopo quell’ascolto, in un’ottica ancora più dark e oscura ma sempre raffinata ed emozionale. Un sound che profuma di vintage ma che non ha nostalgia, che appare attuale pur tenendo chiaramente in considerazione leggende del genere come King Crimson e Van Der Graaf Generator. In From a distance ritroviamo colori autunnali (The Diary I Never Wrote), brillanti passaggi strumentali (Open Window), strutture complesse (I Feel Like Snowing) e una cura generale per il dettaglio melodico e per l’arrangiamento davvero notevole. D’altronde i Not a Good Sign (Paolo Botta alle tastiere, Alessio Calandriello alla voce, Alessandro Cassani al basso, Martino Malacrida alla batteria e Francesco Zago alla chitarra) sono molto preparati tecnicamente e vantano esperienze assolutamente di rilievo nell’attuale scena prog nazionale e non (Yugen, Coscienza di Zeno, Spaltklang, Empty Days), oltre ad avere una sensibilità verso un songwriting ricco di pathos e molto comunicativo (e in questo si sente la mano di Botta ma anche di Zago). Ne sono esempio pezzi suggestivi come l’iniziale Wait for me, l’attacco simil grunge di Pleasure of drowning (memorabili qui i riff di Zago) o la penetrante Flying over cities. Tutto il platter è ricco di idee e soluzioni poste all’interno di composizioni mutevoli e affascinanti in cui Botta fa la parte del leone con le sue tastiere ma sarebbe sbagliato non comprendere come sia l’insieme a determinare la riuscita del progetto. Zago è uno dei chitarristi più riconoscibili del circuito prog, la sezione ritmica offre pulsioni che sanno unire potenza e precisione, Calandriello è ancora una volta interprete carismatico ed emotivo. Inoltre danno il loro apporto ospiti di prestigio come Jacopo Costa (vibrafono e glockenspiel), Eleonora Grampa (oboe e corno inglese) e Maurizio Fasoli (pianoforte), special guest che arricchiscono il già corpulento sound dell’album. Se il debut vi aveva convinto questo come back è la naturale prosecuzione e quindi il consiglio non può essere che quello di farlo vostro sin da subito. (Luigi Cattaneo)

Open Window (Video)

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