sabato 15 marzo 2014

DEMETRA SINE DIE, A Quiet Land of Fear (2012)


La più grande fonte d’ispirazione dei Demetra Sine Die è il buio. È la prima sensazione che mi ha dato il nuovo A quiet land of fear, un ritorno dopo Council from Kaos del 2008. Marco Paddeu (voce e chitarra), Marcello Fattore (batteria), Adriano Magliocco (basso) e Matteo Orlandi (synth) si fanno carico di un suono cupo, viscerale, con richiami agli anni ’70, al dark prog, alla psichedelia acida e a gruppi attuali che comunque riprendono quella filosofia, come i monumentali Neurosis. Già l’iniziale Red Sky of Sorrow evoca immagini di sofferenza, livide, oscure. È un pezzo denso di nera atmosfera, giocato su un synth eccessivo e space a cui fa compagnia una voce che non fa altro che confermare l’immaginario dark e oscuro che pervade il sound della band. La decadente Black Swan conferma tutto questo e amplia il discorso verso una tendenza progressive che emergerà in vari momenti dell’album, mostrando con quale spirito il gruppo tenta di affrontare soluzioni di riferimento senza apparire ripetitivo o scontato. A quiet land of fear ha spazzi più hard e con il passare dei minuti aumenta l’inquietudine e il mistero, un forsennato trip verso la paura dai liguri evocata. Mentre 0 Kilometers to nothing mostra un ensemble coeso e determinato nel creare situazioni avvolgenti che richiamano ere psichedeliche e dark (Black Widow style), Silent sun ha un conturbante fascino tribale che anticipa quella perla che risponde al nome di Distances, brano pieno di spunti interessanti e che vede la significativa presenza di Roby Calcagno alla tromba, bravissimo nell’inserirsi nelle travolgenti atmosfere space del pezzo. Ottimo il finale della superba That day I will Disappear into the Sun, in cui si perdono le speranze, colpiti dai secchi riff di Paddeu e da un clima tutt’altro che rassicurante. Disco ambizioso e indubbiamente affascinante nel voler proporre un’idea di suono il più personale possibile, pur restando ancorato a stilemi settantiani da cui si abbevera senza restarne comunque intrappolato. (Luigi Cattaneo)

Distances (Video)


        

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